Sabato 22 febbraio 2020 presso il coworking Nest2hub a Pisa si è tenuto “Wedding & Planning“.
Il programma della giornata ha fatto sì che questo incontro si trasformasse in un momento in cui professionalità che lavorano nel settore del wedding come wedding planner, social media manager, fotografi e allestitrici condividessero le loro esperienze.
Il risultato è stato la creazione di un momento altamente formativo ed al tempo stesso l’occasione per sviscerare le difficoltà di un mondo affascinante, spesso spettacolarizzato e contrariamente a quanto si possa pensare altamente competitivo ricco di contraddizioni e difficoltà.
Dal confronto è uscito un dato: la figura del wedding planner è decisamente una figura sconosciuta sia ai fornitori e partners sia alle coppie di sposi. Non se ne comprendono le potenzialità, le competenze il ruolo e per questo è considerata troppo spesso una figura della quale si possa fare a meno sia da parte delle coppie di sposi sia da parte degli stessi fornitori.
Le ragioni sono molteplici. Anzitutto culturali, non dimentichiamolo il/la wedding planner nasce negli States.
L’ostacolo forse più grande è il fatto che per diventare un wedding planner in Italia non esiste un percorso formativo definito anche se molte università stanno cercando di ricorrere ai ripari, ma resta in dubbio il fatto che per diventare wedding planner basta avere la maggiore età ed aprire una partita iva alla quale è collegata il codice ateco 960905: organizzazione di feste e cerimonie e sei wedding planner.
Non solo si scopre anche che in Italia è possibile che ad una partita iva nata per altre ragioni possa essere collegata l’attività di organizzazione di feste e cerimonie e così ci ritroviamo fotografi che si presentano come wedding planner, fioristi che fanno altrettanto o addirittura cartolibrerie che collegando la vendita di palloncini agganciano alla partita iva la possibilità di organizzare feste e cerimonie ed il gioco è fatto.
Tutto ciò contribuisce a creare a un quadro non certo chiaro e delineato confusione. Cosi sempre più spose si rivolgono a wedding planner per i loro allestimenti floreali quando dovrebbero rivolgersi a un wedding floral design o per la progettazione e l’allestimento degli spazi destinati alla cerimonia quando dovrebbero avvalesi della consulenza di wedding interior designer. Purtroppo la nostra categoria ci mette del suo e quando arrivano queste richieste non osiamo dire no. Le ragioni sono le più varie, a volte si crede che essere wedding sia proprio quello che ci stanno chiedendo di fare, altre volte si accettano compromessi per fare cassa.
Molti invece si affacciano a questa professione attratti dai presunti guadagni facili credendo che basti solo avere solo un po’ di manualità e creatività per trasformarsi in una wedding planner di successo. Ma essere wedding planner significa essere imprenditore e un imprenditore non è un artigiano… essere imprenditore significa dover investire capitali e di capitali ne occorrono per fronteggiare la continua e costante formazione e servono capitali per ottenere una presenza efficace sul web, dal sito ai portali passando dai motori di ricerca, poi c’è l’inps da pagare, il commercialista, l’assicurazione sull’attività ed ancora le fiere di settore, i gadget, le campagne ads.
Si scopre così che questo lavoro è tutt’altro che una professione dai guadagni facili. Così come nascono wedding nel giro di un estate con la stessa rapidità svaniscono per essere risucchiate nel nulla dal cui erano emerse con un ingente spreco di tempo e denaro. Risorse queste che se sapute incanalare in modo giusto avrebbero potuto tradursi in valide realtà nel mondo del wedding.
Nella giornata abbiamo affrontato anche l’importanza di una solida struttura aziendale vedendo quali sono i principali step necessari per portare un progetto dal suo stato embrionale ad una realtà di impresa strutturata.
Nel suo intervento Chiara Rossi ha illustrato le difficoltà riscontrate dalle aziende nel promuovere la propria attività e soprattutto la grande incomprensione del marketing moderno. Spesso sottovalutato e mal gestito a causa della poca competenza rispetto al settore.
Sabato 7 marzo si replicherà con un nuovo incontro che sono certa avrà lo stesso seguito e successo del primo.
Di seguito il programma:
Sabato 7 marzo
SECONDA GIORNATA
- Il rito del matrimonio nelle varie religioni
- I fornitori
- Come scegliere il fil rouge delle nozze
- Bridal consultant
a cura di Daniela Bucchioni
- Digital Marketing: Comunicare e Promuoversi sul Web
a cura di Chiara Rossi