Il Matrimonio di Simona Ventura e Giovanni Terzi: 8 errori che non possiamo ignorare

Il matrimonio di Simona Ventura e Giovanni Terzi è stato uno degli eventi più attesi dell’estate 2024. Le nozze hanno destato grande interesse anche grazie al planning di Enzo Miccio, celebre wedding planner, volto noto della televisione italiana, famoso per aver organizzato matrimoni di lusso e matrimoni di molti VIP. Tuttavia, seppure l’organizzazione sia stata affidata al popolare wedding planner sono stati commessi alcuni scivoloni di stile e galateo che avrebbero potuto essere evitati.

1. La location: Grand Hotel di Rimini

Il matrimonio di Simona Ventura  e Giovanni Terzi si è tenuto al Grand Hotel di Rimini, una scelta di classe. Questo hotel a 5 stelle, fondato nel 1908, è noto per la sua facciata in stile Liberty e offre una cornice incantevole per cerimonie eleganti. Tuttavia, come ho spesso sottolineato nei negli articoli del mio blog, lo stile della location influenza direttamente lo stile del matrimonio. Simona Ventura, scegliendo il Grand Hotel, ha optato per un’impronta formale che, purtroppo, non è stata sempre rispettata nel corso dell’evento.

2. L’entrata della sposa: un primo errore

Essendo un matrimonio civile in seconde nozze, la tradizione e il galateo vorrebbero che la sposa,  non venga accompagnata all’altare dal padre, ma piuttosto dal futuro sposo. Questo gesto rappresenta una presa di responsabilità da parte della sposa, che non deve più essere “affidata” a qualcuno, come accade invece nel primo matrimonio. Nel caso di Simona Ventura, che si sposava per la seconda volta, ci si sarebbe aspettati di vedere il fidanzato accompagnarla, ma non è stato così.

3. L’abito di Simona Ventura: audace, ma discutibile

Simona Ventura ha scelto un outfit audace per le sue nozze: una tuta pantalone con strascico, un mix di romanticismo e grinta. Pur essendo una scelta interessante, lo strascico è tradizionalmente associato ai matrimoni religiosi e formali, mentre in un matrimonio civile, soprattutto in seconde nozze, sarebbe stato più appropriato evitare un elemento così appariscente. Inoltre, il vestito metteva in evidenza un grande tatuaggio sulla schiena della sposa, un altro elemento controverso. Il galateo suggerisce che i tatuaggi, in occasione di matrimoni, dovrebbero essere coperti, affinché l’attenzione rimanga sulla sposa e non su dettagli secondari. Per le stesse ragioni discutibile anche il generoso decoltè.

È comunque apprezzato il cambio d’abito fatto da Simona Ventura per la serata danzante, quando ha indossato un abito in georgette, con scollo a cuore molto più adatto al contesto. Il galateo, infatti, prevede che durante la giornata ci sia un cambio d’abito per adattarsi ai diversi momenti, e in questo caso, la scelta della Ventura è stata impeccabile.

4. La scelta del bianco: azzardata ma accettabile?

La sposa ha scelto il colore bianco per il suo l’abito. Il colore bianco dell’abito, tradizionalmente simbolo di purezza, è anch’esso considerato poco adatto a un secondo matrimonio. Nonostante oggi si sia più flessibili sul significato simbolico del bianco, in un secondo matrimonio è consigliabile optare per tonalità più delicate o neutre, come il beige, l’avorio o i toni pastello. Questo non solo per rispetto della tradizione, ma anche per evitare eccessi di formalità in una cerimonia che dovrebbe essere più rilassata.

5. L’acconciatura della sposa

Un altro elemento che ha fatto discutere è stata l’acconciatura della Ventura, che sembrava piuttosto improvvisata e non all’altezza dell’eleganza richiesta per l’occasione. In un evento di questo calibro, soprattutto con un wedding planner di fama come Enzo Miccio a supervisionare l’organizzazione, ci si aspetterebbe un’acconciatura curata nei minimi dettagli.

6. Il bouquet

Un altro dettaglio trascurato è stato il bouquet della sposa. Simona Ventura lo teneva troppo in basso durante la cerimonia, quando invece il galateo prevede che venga portato all’altezza della vita per esaltare la figura della sposa. Questo è un altro di quei particolari che può sembrare insignificante, ma che in realtà influisce sull’eleganza complessiva del matrimonio per questo personalemnte istruisco sempre le mie spose e le loro damigelle su come tenere il bouquet in mano.

7. Le bottoniere: un errore imperdonabile

Un altro errore visibile è stato il posizionamento della bottoniera del padre di Simona Ventura. Invece di essere posizionata sulla sinistra, come prevede il galateo, era stata messa sulla destra. Questo è un errore grave in un contesto formale come questo, che riflette una mancanza di attenzione ai dettagli. Mi chiedo dove fosse Enzo Miccio o il suo staff in quel momento, perché il posizionamento della bottoniera è una delle prime cose che controllo personalmente durante i matrimoni che organizzo.

Altro elemento che ha sollevato qualche perplessità è stata l’assenza di una bottoniera sullo sposo, Giovanni Terzi. In un matrimonio di questa portata, la bottoniera è un accessorio essenziale che conferisce eleganza e un tocco di tradizione. Vedere lo sposo senza questo dettaglio è stato sorprendente, soprattutto considerando la location, il tono dell’evento, e torno a sottolinearlo, la fama del collega che ha curato l’evento.

8. L’invito e l’IBAN

Ultima clamorosa scivolata di stile è stato l’inserimento dell’IBAN nell’invito. Il galateo stabilisce chiaramente che l’IBAN non dovrebbe mai essere incluso direttamente nella partecipazione di nozze. Se si desidera ricevere denaro come regalo, è possibile comunicarlo agli invitati in modo più discreto, ad esempio tramite una comunicazione separata o un sito web dedicato al matrimonio. Includere l’IBAN nella partecipazione risulta poco elegante e può creare una percezione negativa.

Conclusioni

Il matrimonio di Simona Ventura e Giovanni Terzi è stato un evento sicuramente ricco di fascino, ma non privo di imperfezioni. Nonostante la presenza di un celebre wedding planner come Enzo Miccio, ci sono stati alcuni errori che non possono passare inosservati. Dall’entrata della sposa accompagnata dal padre, alla scelta discutibile dello strascico, fino agli errori nella gestione delle boutonnière, sono elementi che un matrimonio di questo calibro avrebbe dovuto evitare. Tuttavia, è innegabile che Simona Ventura e Giovanni Terzi abbiano celebrato il loro amore in modo unico, e questo è ciò che conta davvero.

 

Leggi anche: I 5 principali servizi offerti dai wedding planner

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Daniela

Mi presento, sono Daniela Bucchioni, professionista specializzata in wedding planning e wedding design. Amo creare atmosfere raffinate dal sapore antico, all’insegna del green e della creatività, abbracciando stili di wedding design che si ispirano alla natura e al fascino del passato. I miei eventi si distinguono per la loro eleganza senza tempo. Gli stili a cui mi ispiro sono il botanico, il boho chic, il country chic, il natural chic, il provenzale e lo shabby chic. Se stai cercando una wedding planner in Toscana, che possa trasformare il tuo sogno in realtà, contattami oggi stesso e iniziamo a creare insieme il tuo evento perfetto. Scrivimi su WhatsApp. CLICCA SUL PULSANTE QUI SOTTO!

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